“Ho sposato un gigante”, la seconda edizione su La5

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Lei è una madre amorevole e grintosa, alta un metro e diciotto centimetri. Lui è un padre di famiglia affettuoso ed attento, di un metro e ottantatre. Per entrambi le uniche vere barriere contro cui hanno dovuto combattere sono state quelle culturali.

Torna – da martedì 19 aprile, alle ore 21.10, su La5 – “Ho sposato un gigante”, il racconto sotto forma di reality della vita stra-ordinaria di Fabio e Manuela. L’amore che lega la coppia va oltre ogni pregiudizio ed ogni sorriso della gente: fotografi di professione, sposati da 10 anni, sono genitori di due figli, Mattia di 10 anni e Giorgio di 6.

Dopo averli visti alle prese con difficoltà, solo in apparenza insormontabili, e con i due piccoli cresciuti in un clima sereno e carico di affetto, nella seconda stagione di “Ho sposato un gigante” – produzione originale “made in Italy” di Stand By Me – questa speciale famiglia dell’hinterland milanese affronta un futuro che presenta il duro conto: Manuela si scontra con inaspettati e gravi problemi di salute causati dalla rara forma di acondroplasia di cui soffre.

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Fabio, mentre dà forza e soccorre la famiglia, porta avanti il progetto lavorativo dello studio fotografico dedicato alla moda infantile. Il piccolo Mattia, che ha ereditato la condizione della mamma è alle prese con problemi nel linguaggio. Giorgio inizia la scuola elementare. Ma Fabio ed Manuela – che dimostrano come ogni avversità si superi meglio con un sorriso sulle labbra – affrontano i piccoli e grandi problemi della vita quotidiana con positività ed il costante pensiero di allargare la famiglia: e così, prima accolgono un gatto, poi intraprendono il percorso per poter adottare un terzo figlio.

Se è vero che «la libertà consiste nell’indipendenza del pensiero dalle limitazioni dei pregiudizi sociali», come dice Albert Einstein, quando Manuela e Fabio giocano con i due figli dimostrano di essere una famiglia libera e felice. Perché l’amore è più forte di ogni pregiudizio e le diversità sono solo negli occhi di chi guarda.

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