“Cina – I segreti della tomba”, su National Geographic gli ultimi ritrovamenti

Svelati nuovi macabri segreti nel Mausoleo del Primo Imperatore

Cina - I segreti della tomba

Nel 1974, in Cina venne fatta una scoperta archeologica senza precedenti,  più di 8mila statue di terracotta sepolte a circa un chilometro dalla tomba de primo imperatore cinese  Qin Shi Huang. Nel corso dei 40 anni successivi alla scoperta, gli studi e gli scavi nel sito archeologico sono andati avanti  fino ad oggi quando nuovi scavi, documentati dalle telecamere diNational Geographic e BBC  hanno condotto a scoperte che testimoniano contatti antichissimi tra Cina e occidente. Straordinarie rivelazioni che saranno raccontate nello speciale CINA: I SEGRETI DELLA TOMBA, in onda su National Geographic Channel (canale 403 di Sky) domenica 16 ottobre alle 20:55.

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I RITROVAMENTI

Prove di contatti tra le civiltà greca e cinese già nel III secolo a.C.

Li Xiuzhen, archeologo che lavora presso il sito del Mausoleo dell’imperatore Qin Shihuang ha dichiarato: “Adesso abbiamo le prove di contatti tra la prima Cina imperiale e l’Occidente prima che venisse aperta la Via della Seta”.

Prima della costruzione della tomba del Primo Imperatore, in Cina non vi sono testimonianze di statue rappresentanti esseri umani  a grandezza naturale. Tutti i ritrovamenti di epoche precedenti sono di statuine di circa 20 cm. L’origine dell’Esercito di Terracotta è un mistero spiegabile solo con influenze e conoscenze arrivate in Cina da altri paesi.

Lukas Nickel, docente di Storia dell’Arte Asiatica presso l’Università di Vienna ha esaminato le statue di acrobati recentemente trovate nel mausoleo del Primo Imperatore e ritiene che queste avvalorino la  sorprendente  nuova teoria secondo la quale già 1500 anni prima di Marco Polo vi fossero contatti e scambi tra Cina e Grecia. Se confermato, questo sarebbe il primo contatto della civiltà cinese con l’occidente mai documentato.

Secondo Nickel gli arieti cinesi che lavoravano per il primo imperatore furono influenzati dalle statue greche arrivate in Asia centrale grazie a Alessandro Magno e addirittura artisti e artigiani greci avrebbero potuto partecipare alla costruzione del mausoleo dalla formazione della manovalanza locale.

Altre prove parrebbero emergere dal ritrovamento di una raffinata collezione di figurine di uccelli in bronzo realizzate con tecniche non in uso in Cina all’epoca quasi quella della cera persa molto comunque invece in Egitto e Grecia.

Secondo gli archeologi, quindi, l’esercito di terracotta e gli altri manufatti trovati nel sito del mausoleo del primo imperatore sarebbero stati influenzati dalla scultura greca.

Zhang Weixing, direttore degli scavi del sito monumentale ha dichiarato: “il lavoro di scavo compiuto qui ha prodotto i risultati più importanti degli ultimi 40 anni. Questi ultimi ritrovamenti sono addirittura più rilevanti dell’esercito di terracotta”.

Le concubine sacrificate

Di fronte alla tomba dell’imperatore gli archeologi hanno rinvenuto 99 sepolture contenenti gli scheletri mutilati di giovani donne sepolte con addosso preziosi gioielli d’oro e perle, segno evidente che si trattava di  donne di rango elevato. Gli archeologi ritengono si tratti di concubine dell’imperatore.

Il teschio del  principe

Tra i nuovi ritrovamenti anche quelli della sepoltura di un uomo di alto rango, le modalità di ritrovamento fanno pensare ad  esecuzione capitale. Gli archeologi ritengono che si tratti del principe Fu Su, figlio maggiore del primo imperatore. La tomba contiene i resti di 7 individui, tutti morti violentemente. Secondo le fonti dell’epoca, Il principe Fu Su e i suoi fratelli vennero assassinati dal più giovane dei figli del primo imperatore, il principe Hu Hai, in una lotta fratricida che segui alla morte del padre.

Dimensioni e struttura del sito

Il lavoro di scavo e nuove rilevazioni hanno rivelato che il sito nel suo complesso copre un’area di 100km quadrati. La tomba dell’imperatore è protetta da una piramide è una struttura muraria lunga 145 metri e alta 14 metri. La strada che conduceva al sito era larga 66 metri: praticamente un’autostrada a 16 corsie.

Il sito è stato esplorato anche grazie all’uso di un drone con installata una telecamera a thermal Imaging. Le immagini girate dal drone incrociate con immagini satellitari hanno condotto alla scoperta di quelle che sembrerebbero essere due vie imperiali che partivano dal sito, di cui una andava a nord-ovest verso Lintao, porta dell’occidente dell’antica Cina.

Il ritrovamento di Dna mitocondriale di tipo europeo in siti archeologici della  provincia cinese di Xinjiang.

Questo fatto dimostra la presenza di europei stabilitisi e morti in Cina già all’epoca del primo imperatore.

IL PROGRAMMA

Queste straordinarie scoperte saranno raccontate in due programmi TV in onda su BBC nel Regno Unito e su National Geographic nel resto del mondo ( 170 paesi).

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Hamish Mykura, Executive Vice President of Programming and Development for National Geographic Channel, ha dichiarato: “LA scoperta che queste due super potenze dell’antichità fossero in contatto gettano nuova luce sulla Storia antica ricordandoci la vitale importanza della comunicazione interculturale. Non poteva essere che National Geographic a raccontare una storia simile in tutto il mondo”.

Rachel Morgan, Commissioning Editor di BBC afferma: “è incredibile pensare che queste scoperte fatte utilizzando le più moderne e avanzate tecniche di ricerca abbiano il potenziale di cambiare la nostra prospettiva sulle origini e sulla formazione di una delle più potenti e importanti nazioni moderne. E BBC e National Geographic sono fiere di raccontare insieme questa storia in tutto il mondo in collaborazione con le autorità cinesi”.

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