Per noi occidentali è forse difficile da capire ma se ci pensiamo bene anche noi quando ci rechiamo al cimitero cerchiamo in qualche modo di mantenere un legame con il caro estinto ma in Giappone dove su molte cose sono oltre e spesso in modi anche molto suggestivi e spirituali esiste la cosiddetta “cabina telefonica del vento” Kaze no denwa messa a disposizione dal 2010 per i parenti di tutte le vittime del terremoto e tzunami che ha devastato il paese nel 2011, installata da Itaru Sasaki nel retro della sua casa perchè aveva perso un cugino a cui era legato come ad un fratello. Da quel momento lui ha capito che la stessa esigenza poteva venire anche ad altre persone. La cabina si trova nei pressi di Otsuchi, uno dei villaggi della costa settentrionale che furono spazzati via dal terremoto dell’11 marzo 2011.
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In un documentario del network giapponese Nhk Sendai che potete recuperare in alto, Sasaki racconta come ha deciso di comprare la cabina e metterci uno di quei vecchi telefoni a disco tondo cosi in voga negli anni ’80.
“Volevo un luogo intimo dove poter dire quello che sento. E non ho messo la linea proprio perchè so che le parole finiranno nel vento.” Oppure nel mare visto che la cabina affaccia sull’oceano, circondata da alberi e fiori di campo. Insomma un luogo magari triste ma anche suggestivo e quasi magico dove ognuno di noi andrebbe molto volentieri anche in molti altri momenti della propria vita.