Yari Carrisi e Aldo Vitali a Rivelo con Lorella Boccia su Real Time

Su Real Time torna l’appuntamento con le interviste intime di Rivelo: giovedì 13 febbraio alle 21:10 la conduttrice Lorella Boccia ospita il cantante e produttore musicale Yari Carrisi, e il direttore di Tv Sorrisi e Canzoni Aldo Vitali.

Mi ricordo che non mi piaceva fare fotografie, andavo sempre vestito da matto… tipo Freddy Mercury, questa era la mia ribellione. Mio padre mi diceva ‘cambiati!’, mia madre si divertiva, lei è una vecchia hippy”, risponde così il figlio di Al Bano e Romina, alla domanda se si fosse mai ribellato ai suoi genitori per averlo ‘messo in copertina’. “Non tutti vogliamo diventare famosi”, aggiunge Yari Carrisi, “mi hanno fatto diventare famoso prima della mia voglia di diventare famoso”.

L’esperienza di Pechino Express? Conosco lì Naike Rivelli… e nasce una storia d’amore. Ora non ci sentiamo da tantissimo tempo… Naike praticava il sesso aperto? Se mi stai chiedendo se abbiamo avuto delle orge, non ne abbiamo avute, mi dispiace, non ho questa notizia da darti”, taglia corto ironicamente Carrisi. E sul padre, mattatore della canzone italiana, confessa: “Mio padre è un personaggio incredibile, è come se fosse un fratello… Lui è un grande uomo di palco, un grande artista. Anche se ci sono miliardi di video, di libri, non è ancora conosciuto come l’ho conosciuto io. Altro che rock n’ roll!”.

A seguire, il direttore del settimanale più venduto in Italia, svela aspetti poco conosciuti della sua vita: “Da giovane ho calcato immeritatamente le scene…”, racconta Aldo Vitali, “volevo fare l’aiuto regista di Luca Ronconi… Andai a fare un colloquio e lui mi chiese a tradimento di recitare qualcosa. Recitai una poesia di Flaiano… fui scritturato e per 4 anni ho fatto quasi esclusivamente l’attore… poi ho fatto la tesi di laurea su Ronconi”.




“L’incarico da vicedirettore di Topolino? Ero stato alla Voce con Montanelli, poi mi sono trovato disoccupato… i giornali di destra non mi vedevano di buon occhio… i giornali di sinistra consideravano Montanelli il simbolo della borghesia… Sono arrivato a Topolino per puro caso. Sono stati 3 anni e mezzo meravigliosi dove ogni minuto ti chiedevano idee”. E sulla nascita de Il Mio Papa rivela: “Mi sono detto ‘qual è il personaggio che mette tutti d’accordo?’, e mi è venuto in mente il Papa perchè era da poco stato eletto… L’ho conosciuto, è stato un colloquio commovente”. Rivela poi il direttore di Sorrisi: “I Telegatti? Abbiamo il progetto di rifarli, non è una cosa semplice, i tempi sono cambiati… son passati 11 anni, è cambiata completamente la televisione. L’obiettivo è quello di rifarli, entro 1 anno o 2 di rifarli… sì ci stiamo lavorando”.

“La decisione di mia figlia Bianca di intraprendere la carriera di attrice? Ha cominciato a fare la modella per grandissime griffe. Poi è stata chiamata per fare una parte in ‘1992’, che era la fiction di Stefano Accorsi. Abbiamo iniziato a capire che qualcosa stava succedendo, mia moglie soprattutto… Mi ricordo che la prima volta che ho conosciuto Stefano, eravamo ad un casello autostradale. È una persona bellissima, sono molto contento che Bianca e Stefano si siano sposati”. 

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