Rai Cultura ricorda e omaggia Philippe Daverio

Rai Cultura ricorda Philippe Daverio nel giorno della sua scomparsa, e rende omaggio al grande storico e critico d’arte, docente e saggista, riproponendo, mercoledì 2 settembre, e domani, giovedì 3, alle 20.25 su Rai5, uno dei suo programmi più amati, “emporio daverio”, per la regia di Alessandro Tresa.

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La trasmissione è un viaggio nell’arte, nella cultura, nella storia, nelle tradizioni di dodici città italiane. Una sorta di visita guidata con tanto di indicazioni, suggerimenti, cenni storici ed estetici, osservazioni, idee, curiosità.

Nella puntata in onda mercoledì 2 settembre, Philippe Daverio si occupa della storia di Mantova, andando a scovare i suoi luoghi più suggestivi. In primo piano il Castello di San Giorgio e il Palazzo Ducale, Palazzo Te, ma anche il Teatro Scientifico del Bibiena, che rappresenta un significativo momento del percorso successivo ai Gonzaga, con la dominazione austriaca.

Data l’importanza storica ed estetica, largo spazio viene dedicato alle meravigliose decorazioni ad affresco del Mantegna e di Giulio Romano, distanziate tra loro di circa una cinquantina di anni e che possono considerarsi come dei veri manifesti identificativi del gusto pittorico delle loro rispettive epoche.

Giovedì 3 settembre proposta, invece, la puntata dedicata a Ferrara.  L’indagine verte soprattutto sulle vicende della famiglia degli Estensi, ricostruite attraversando i palazzi, le dimore, i castelli che hanno caratterizzato il loro dominio sulla città.

In primo piano il Castello Estense, il Palazzo Schifanoia, la Cattedrale di San Giorgio e altri palazzi e monumenti della città. Obiettivo anche sul vasto programma urbanistico dell’architetto Biagio Rossetti che ridisegnò la città tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500, dando luogo all’Addizione Erculea, che prese il nome dal suo promotore Ercole I.

Uno spazio particolare è dedicato al racconto e alla descrizione di un importante ciclo pittorico della città, che in questo caso è il “Salone dei Mesi” del Palazzo Schifanoia, voluto da Borso d’Este e realizzato dai pittori della scuola ferrarese, guidata da Cosmè Tura, e dove sono riconoscibili, tra gli altri, la mano di Francesco del Cossa e di Ercole de Roberti.

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