Fabio Poli, il nuovo singolo e la musica nella nostra intervista

Fabio Poli live

Fabio Poli é tornato con un nuovo singolo di grande energia dal titolo Quello bravo, per i dettagli potete recuperare il comunicato a questo link. Il musicista ci ha raccontato il nuovo lavoro musicale, ci ha parlato della band che lo accompagna e anche dello stato del mercato musicale italiano attuale.

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Fabio Poli video Quello bravo

1 – Il nuovo brano “Quello bravo” ha un impianto musicale molto solido e una band di tutto rispetto: vuoi parlarci di questo progetto e ovviamente dei musicisti che ti accompagnano? 

La canzone è nata durante una jam session tra me e Cristian Cicci Bagnoli, ben prima che l’emergenza sanitaria mondiale bloccasse tutto. Poi ce ne siamo letteralmente dimenticati e, quando un paio di mesi fa è venuta fuori l’idea di fare un nuovo pezzo assieme, gli ho detto una cosa del tipo “mi pare che forse abbiamo qualcosa di abbozzato nel cassetto”

Quando l’ho risentita mi sono gasato tantissimo perchè era una specie di flusso di coscienza senza filtri. Ho completato il testo che mancava e gliel’ ho girata dicendo “non possiamo pubblicare una cosa del genere”. Ed infatti è uscita oggi!!!

In quanto alla superband che l’ha suonata, è nato tutto spontaneamente, facendo sentire il demo ai nostri amici che si sono divertiti a far parte del progetto.

Max Gelsi, al basso, che non ha bisogno di presentazioni, avendo suonato con artisti del calibro di Elisa, Fossati, Grignani, Gianna Nannini, Ligabue ed anche per lo stesso Vasco, in “Basta poco”, penso che, come tutti noi, avesse voglia di fare un po’ di sano casino, visto che siamo stati tacitati dalle Istitituzioni per oltre un anno e mezzo.

Poi c’è Salvatore Bazzerelli alle tastiere, un caro amico che ora è in tour con Alberto Radius (storico chitarrista di Lucio Battisti, Formula 3 e produttore de “La voce del padrone” di Franco Battiato) ed ha anche mixato il brano.
Ed infine, alla batteria, Filippo Sbam Barcaiolo, che l’ha portato Cicci, visto che aveva suonato di recente in un suo brano e ne era rimasto entusiasta
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Fabio Poli live

2Il nuovo singolo vuole essere un’accusa in chiave assolutamente ironica al mondo musicale italiano: secondo te che mondo musicale è oggi quello italiano? 

Più che un’accusa è il resoconto di una serie di fatti che ci sono realmente accaduti in oltre vent’anni di concerti e di considerazioni personali collegate. Ne esce un ritrattino poco consolatorio in effetti.

Il mondo musicale italiano è estremamente stratificato, per cui, un discorso in linea generale diventa difficile. Di certo, negli anni, si è persa la qualità musicale che nasceva dalla possibilità di dedicare del tempo alla composizione e alla produzione dei brani, avvalendosi di studi di registrazione specifici, tecnici preparati e voglia (e budget) per sperimentare.

Oggi gran parte del lavoro viene fatto in studi casalinghi, coi musicisti che inviano direttamente le loro parti al produttore o addirittura senza musicisti solo con suoni sintetici.
Questo crea un inevitabile appiattimento
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3 – Come si muovono i musicisti che io definisco “artigianali” in Italia?

Il termine “artigianale” mi fa ricordare i gelati, per cui mi sta bene essere contrapposto ai musicisti “confezionati”!!! 

Nel mio caso ho vissuto varie ere musicali. Negli anni novanta era impossibile pubblicare un album senza un produttore o un’etichetta, poiché c’era un modus operandi che ti imponeva di passare per quei canali, non fosse altro per i costi e l’accessibilità agli studi di registrazione

Poi con i progressi della tecnologia questo gap si è annullato e, oggi come oggi, se hai ben chiaro ciò che vuoi fare, puoi autoprodurti senza grossi problemi

I numeri, anche quelli dei big, sono relativamente bassi, per cui, fin dai tempi di “Voglio fare il papaboy”, di cui l’anno scorso ricorreva il decennale, ho sempre voluto gestirmi in prima persona tutta la produzione sia musicale che quella dei videoclip e la promozionale, ovviamente avvalendomi del supporto di professionisti nei campi in cui non sono esperto. Questo anche quando sono uscito sotto etichetta. Ho sempre tenuto molto alla mia indipendenza artistica.

4 – Si riesce a lavorare, ad emergere senza dove ricorrere ai talent, ai festival? 

Non demonizzerei i Talent Show, se li prendi per quello che sono: dei programmi televisivi.

Ai miei tempi si partiva dai piccoli locali, dalle festicciole e poi, si cresceva in base alle proprie aspirazioni e capacità, in maniera naturale. Credo che questo si possa fare anche oggi

Poi, se fai come i Maneskin, che utilizzi i Talent e i Festival per mettere il turbo alla tua carriera, mi va benissimo, ma devi avere anche le canzoni giuste e la testa, altrimenti non duri.

5 – I prossimi impegni musicali di Fabio Poli quali sono? 

Promuovere “Quello bravo” e poi qualche timido concerto estivo perchè, se non se fosse accorto nessuno, il mondo musicale è stato messo in ginocchio e ci vorranno anni per ritornare a regime. Vedo molto entusiasmo ma poca qualità, perchè la qualità costa, ed oggi, investire nella musica è rischioso.

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