Maya – I tesori perduti: in esclusiva su National Geographic un documentario da non perdere

Maya i tesori perduti su NationalGeographic
Peten jungle, Guatemala – Before. Tikal site, trees (Wild Blue Media)

Dall’antico Egitto alla Cina imperiale, delle antiche civiltà oggi sappiamo quasi tutto. Quella dei Maya rimane però una delle più misteriose e poco conosciute. Oggi, un innovativo metodo di ricerca che permette di vedere attraverso la canopea arborea ha consentito di realizzare una mappatura territoriale che ha rivelato l’esistenza di oltre 60mila costruzioni di varia natura che testimoniano la presenza di una vasta e interconnessa rete di insediamenti abitativi, fortificazioni, fattorie e strade.

Tra le scoperte più sorprendenti, quella di aree agricole di concezione e scala industriale, capaci di fornire cibo a una popolazione molto estesa. Fino ad oggi si riteneva infatti che la popolazione delle città maya fosse di massimo 2 milioni di abitanti, mentre queste recenti scoperte hanno chiaramente rivelato che dovevano essere circa 20 milioni (circa la metà della popolazione europea nel medesimo periodo) concentrati in un’area estesa quanto l’Italia.

Un’occasione per riscrivere la storia dei Maya che sarà raccontata in MAYA: I TESORI PERDUTI, in onda su National Geographic (Sky, 403) martedì 13 febbraio alle 20.55.

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Per secoli, gli archeologi basandosi su ricerche svolte con metodi classici e limitate dalle difficoltà di spostamento dovute alla fitta vegetazione locale avevano ritenuto che le città Maya fossero isolate e autosufficienti. Oggi la situazione appare totalmente diversa, grazie al lavoro di archeologia aerea digitale condotto in Guatemala su un’area di oltre 2mila metri quadrati di foresta da un gruppo internazionale di 30 studiosi e finanziato dalla Fondazione Pacuman (Pacunam LiDAR)

I risultati della ricerca hanno dato vita a nuove straordinarie mappe digitali dell’area e a una app di realtà aumentata che traduce i dati aerei in una visione del territorio espressamente concepita per il documentario di National Geographic. Il tutto senza abbattere un solo albero.

Tra gli isediamenti studiati con questa nuova tecnica Tikal, la più grande delle città maya, conquistata dalla misteriosa dinastia dei Signori del Serpente nel 562 d.C. Nel centro di Tikal è stata scoperta una piramide e le dimensioni reali della città si sono rivelate tre o quattro volte maggiori di quanto ritenuto sino ad oggi. Sorprendente anche il numero di fortificazioni scoperte che, contrariamente a quanto ritenuto sino ad oggi, rivelano come i Maya conducessero vere e proprie guerre.

Maya: I tesori perduti è prodotto da Wild Blue Media per National Geographic.

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