La fiaba siamo noi, come le favole possono salvarci la vita di Lella Ravasi Bellocchio

La fiaba siamo noi, come le favole possono salvarci la vita di Lella Ravasi Bellocchio

Come diceva Italo Calvino, le fiabe sono vere. E così La regina delle nevi, Cenerentola, Il pifferaio magico e altre storie dei fratelli Grimm ricalcano i passaggi fondamentali dell’esistenza, mostrano dove andare e come procedere, addestrano alla vita. Dunque, parlano di noi, ognuno ha dentro di sé un racconto che gli assomiglia.

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Orchi e fate, iniziazione e paura, abisso e speranza: come le storie di analisi, le fiabe si intrecciano nel farsi della vita e ci forniscono ciò di cui abbiamo maggiormente bisogno: parole che ci possono salvare.
Ma effetti terapeutici si possono trarre anche dalle favole dei nostri giorni, raccontate nell’immaginario poetico e cinematografico di Emily Dickinson, Federico Fellini e altri. La creatività come cura, in cui tutto è movimento, le narrazioni passano dall’inconscio personale a quello collettivo, alla speranza di un lieto fine.

Così oggi La fiaba siamo noi dà un senso alla riscoperta di una possibile salvezza. Come scrive Hillman: “Le parole sono come cuscini, disposte nel modo giusto alleviano il dolore”.

L’autrice

Lella Ravasi Bellocchio, analista junghiana, è membro dell’International Association for Analytical Psychology. Nelle nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, Sogni senza sbarre. Storie di donne in carcere (2005), Di madre in figlia (2010) e La fiaba siamo noi (2022). 

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